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Francomà è un artista italiano nato nel 1945 a Rende (CS), che vive e lavora a San Lucido (CS), un paese calabro sul Tirreno cosentino. Nato in una famiglia di artisti, negli anni '70 Francomà conduce alcune esperienze su poetiche, materiali e comportamenti delle avanguardie storiche e delle avanguardie degli anni '60, per rivolgersi, poi, a quel nuovo Espressionismo nato dall'avvento della Transavanguardia e del Postmoderno, che interpreta con forti accenti mediterranei. In seguito, da un periodo volutamente kitsch (1979 -1981) passa ad una pittura Neo Fauve dominata dalla gestualità e da riferimenti mitologici (1982 - 1984), per approdare ad una progressiva sintesi delle figure a favore della complanarità. (1985 - 1994). Attratto dalla grande dimensione, ha realizzato diversi e giganteschi murales in spazi pubblici e privati, installazioni e scenografie. Ha tenuto mostre personali in musei e gallerie, invitato in contesti nazionali e internazionali.
Sempre attivo come performer, nella metà degli anni '80 ha eseguito interventi di body-art e performance video per la RAI. In particolare quest'ultima ha prodotto lungometraggi quali: Territori di caccia, pitture e performances di Francomà di Marcello W. Bruno, RAI 3, 1985 /1986 - durata 42 min; Sud chiama Nord di E. Mazzetti ed E. Sparano, RAI 1,1988 - durata 36min; Dentro/Fuori di Tonino Sicoli, RAI 3, 1983 - durata 60 min. Oggi si dedica quasi esclusivamente alla pittura.
La storia artistica di Francomà è la storia di uno sperimentatore: un bimbo cattivo che non contempla il divieto. Nel corso della sua ricerca Francomà si è confrontato con tutte le forme espressive: pittura, scultura, performance, video, installazione, digital art, insomma, un talento e una curiosità senza limiti e condensati chiaramente nella sua dichiarazione preferita: il dubbio e la contraddizione restano i miei perenni compagni di viaggio.
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Francomà is an Italian painter born in 1945 in Rende (CS), who lives and works in San Lucido (CS), a calabrian village on the Tyrrhenian see. Born into a family of artists, in the 70s Francomà makes art inspired by language, material and behavior of the historical avant-garde and the avant-garde of the 60s, to appeal to that new Expressionism resulting in the advent of the Transavangard and the Postmodern, which he interprets with strong mediterranean accents. After a deliberately kitsch period (1979 - 1981), he switches to a Neo Fauve painting dominated by actions and mythological references (1982 - 1984), to arrive at a progressive synthesis of figures in favor of shapes coplanarity (1985 - 1994). Attracted by the large size, he has made gigantic murals in public and private places, installations and stage sets. He has held solo exhibitions in museums and galleries, invited in national and international contexts.
Always active as performer, in the 80s and 90s Francomà performed body-art actions in galleries as well as in several videos for national italian TV (RAI).
RAI TV has produced several films about his work like: Hunting Territory, paintings and performances by Francomà by Marcello W. Bruno, RAI 3, 1985/1986 - 42 min; South calling North, by E. Mazzetti and E. Sparano, RAI 1,1988 - 36 min; Inside / Outside by Tonino Sicoli, RAI 3, 1983 - 60 min. Today is almost exclusively devoted to painting.
Francomà's artistic history is the story of an experimenter. A bad boy who does not conceive of prohibition. During the course of his research, Francomà has experienced all forms of expression: painting, sculpture, performance, video, installation, digital art, in short, a boundless talent and curiosity clearly expressed in his favorite statement: the doubt and contradiction remain my perennial traveling companions. |
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Fiaba del critico santo subito, 2011 - olio su tela, cm 100 x 100 |
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Freewood, 2013 - olio su tela, cm 100 x 100 |
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Madonna del fiume, 2011 - olio su tela, cm 130 x 204 |
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Le figlie del tagliaerba, 2011 - olio su tela, cm 143 x 204 |
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Zuk, 2010 - olio su tela, cm 143 x 204 |
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Le figlie del dio Zuk, 2011 - olio su tela, cm 150 x 206 |
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Francomà nello studio con l'opera "Le figlie del dio Zuk", 2011 |
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Come un ricordo che più non ti appartiene, 2012 - olio su legno, cm 84 x 45 |
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La figlia dell'equilibrista, 2012 - olio su tela, cm 80 x 40 |
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La figlia del sultano, 2011 - acrilico su cartoncino, cm 70 x 50 |
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Angelo biondo aggiustatore meccanico, 2012 - olio su tela, cm 70 x 50 |
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Zuk Zuk, 2011 - acrilico su cartoncino, cm 70 x 50 |
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Sogna bellissima sogna, 2011 - acrilico su cartoncino, cm 70 x 50 |
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Bimbo cattivo, 2008 - olio su cartoncino, cm 35 x 25 |
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Bimbo cattivo, 2008 - olio su cartoncino, cm 35 x 25 |
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«Per chi ama e conosce Francomà, visitare una sua mostra dal titolo Opere recenti equivale a soddisfare alcune domande fondamentali: a quali forme e combinazioni avrà dato ancora esistenza assecondando i suoi desideri? Fino a che punto si sarà spinto il suo infaticabile gioco creativo? Di quali pudori, costumi o maniere oserà questa volta beffarsi? In quali ludiche, oscene e capricciose vicende saranno indaffarate le divinità del suo olimpo pittorico? Quali avventurose imprese mentali animeranno quei tracciati di linee viventi e quegli agglomerati di materia vibrante? Quale idea di sorriso, di sguardo, di smorfia, di storia, di caricatura - solcata dal gesto maestro - attende nel quadro i miei occhi per pullulare sorniona nei campi minati del sentimento?
Allegorie, metafore, ritratti e racconti sono gli intrugli espressivi che l’artista utilizza per liberare il suo sottile incantesimo. Allora ci sarà un momento in cui l’osservatore, trovandosi difronte al quadro, percepirà come l’assalto di un dubbio interiore; vivrà il trasalire di un turbamento e, sbirciando sorpreso nelle trame spesse della pittura, vedrà delinearsi incontenibile il riflesso del suo sentire. Vedrà emergere sfavillante l’apparizione della sua più intima e primordiale essenza. Sarà involontariamente rapito da sé stesso e si scoprirà, suo malgrado, sguardo animante dell’opera.
L’incontro con l’opera di Francomà è sempre un rinnovato e inatteso frangente. Un momento di blocco solenne. Un attimo di sospensione totale. Un’ondata impetuosa di sensazioni, pensieri e pulsioni capace di provocare l’improvvisa rottura dell’ordinario fluire del vivere. Capace di aprire lo spazio di un tempo immediato e istantaneo: il tempo incantato dello stupore, lo spazio irrinunciabile dell’esperienza estetica. Quell’esperienza insolente e bizzarra - offerta dal quadro quando è opera d’arte - in cui la forza disvelatrice della pittura indebolisce parole e concetti, sospende i muscoli del volto e produce una crepa visibile nell’esistenza: il frangente della bocca aperta.
Francomà - incontenibile vulcano creativo, fuori dai tempi e dalle tendenze, fedele a sé stesso e ai suoi desideri, grande narratore del suo tempo, per sempre pittore-sciamano - è uno di quegli artisti che attraverso il suo lavoro e la sua esistenza testimoniano un senso eterno e sempre attuale dell’arte.
Un artista di cui si può dire ciò che Charles Baudelaire scrisse nella raccolta di saggi intitolata Il pittore della vita moderna, pubblicata su Le Figaro nel 1863, delineando la figura dell’artista: “l’artista è un uomo del mondo intero, che comprende il mondo e le ragioni misteriose e legittime di tutte le sue usanze” (...) “cittadino spirituale dell’universo” (...) “la curiosità costituisce il punto di partenza del suo genio”».
Testo di Maria Rosaria Gallo |
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